Il loop del ristagno
In questo articolo ti mostro cosa succede quando si hanno le idee confuse e non si sa come fare una tesi di laurea.
Purtroppo è la stessa situazione di ansia che ho vissuto io circa 20 anni fa, quando scrissi la mia tesi di laurea.
Io lo chiamo il loop del ristagno.
Ho preparato uno schema che riassume cosa voglio dire.
Il loop del ristagno risucchia energie, anche se ciondoli per casa tutto il giorno senza fare niente di fisicamente stancante.
E’ una stanchezza derivata dal non avere le idee chiare.
Su cosa?
Sui punti principali per costruire una tesi degna di questo nome: la scelta dell’argomento e la scrittura della tesi vera e propria.
Non sai che argomento fare. Dunque non sai nemmeno cosa scrivere. E dopo ore (giorni, settimane, mesi) passate a faticare di fronte alla pagina bianca, decidi di cambiare argomento.
Tu pensi che il problema sia aver sbagliato argomento. E dunque decidi di cambiarlo, alla ricerca di qualche altra idea.
Ma è proprio questo atteggiamento la radice del problema.
L’ansia di un futuro nebuloso, l’incertezza su cosa fare, il dubbio che appesantisce la mente. Sono sensazioni che non si risolveranno semplicemente cambiando argomento.
Anzi, è vero proprio il contrario: vengono aggravati ogni volta che decidi di abbandonare un argomento e sceglierne un altro. Ripartirai con la stessa dinamica.
Siamo entrati nel loop del ristagno.
E nessuno all’università ti ha mai spiegato cos’è e come non finirci dentro. O se ci sei già finito dentro, come uscirne.
Rileggi due o tre volte le ultime righe. Assicurati di averle comprese nel profondo.
Hanno un’importanza decisiva.
Ti presento ora quello che ritengo essere un metodo di lavoro più vicino ai problemi di uno studente.
Lo chiamo il motore infinito.
Lo studente che adotta un motore infinito ha una mentalità diversa.
Trova gioia nel processo, non nel risultato.
Ha trovato un argomento che lo attira davvero. Vuole saperne di più, in maniera naturale. Non c’è forzatura nel suo agire. E’ determinato ma calmo.
Ogni giorno diventa un po’ più esperto, e un po’ meno improvvisato.
Ogni giorno le idee si connettono meglio, sempre di più, sempre più in profondità.
Ogni giorno si mette al lavoro, con la certezza granitica di chi sa cosa deve fare.
Adotta un pensiero sistemico. Collega tra loro i diversi aspetti del lavoro di tesi.
Studia velocemente, su testi che ha scelto con criterio.
Scrive velocemente:
– sa cosa vuole dire
– sa come dirlo
– sa perchè dirlo
Ci sono delle giornate no, questo capita inevitabilmente a tutti. Ma sono sempre più rare e sempre meno impattanti sul suo umore.
A questo punto la domanda è una sola.
Come diventare lo studente che adotta il motore infinito?