L’uomo che perfezionò la scrittura della tesi di laurea
– Il genio e il processo –

Dalla tesi di laurea ad un avvenire ricco di successi.
Ma come?
Un fatto che trovo sempre affascinante è la storia di uno dei più famosi intellettuali italiani.
Quando dico famoso non intendo solo a livello italiano. Ma mondiale.
Questo intellettuale era di famiglia modesta, suo papà era un impiegato delle ferrovie.
All’epoca la scuola aveva una funziona potente. Permetteva veramente di emergere e di fare strada.
Il nostro giovane intellettuale è un ragazzo come tanti. Gioca, ride, legge.
Si diploma al classico e si iscrive alla facoltà di filosofia. Studia e si laurea con una tesi sul filosofo medievale Tommaso d’Aquino.
Da quel momento la sua carriera comincia a decollare.
Insegna all’università, si interessa di semiotica.
Lo chiamano persino alla RAI, insieme ad altri giovani intellettuali.
Gli piace molto esplorare nuovi argomenti di ricerca. Soprattutto, ama mescolare forme comunicative diverse. Saggi, romanzi, pamphlet, articoli di giornale, radio, televisione.
La sua curiosità è potente. Lo trascina verso mondi conoscitivi nuovi e sconosciuti.
Nel 1980 pubblica un romanzo storico, destinato a fare di lui uno degli italiani più famosi del ‘900.
Tradotto in 30 lingue, il romanzo ha venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo.
Un successo planetario.
Non male per un figlio di un impiegato alle ferrovie.
Hai capito di chi sto parlando?
Alla fine della pagina ti dirò chi è.
Ti lascio un indizio:

Ora, ti ho raccontato questa storia per un motivo preciso.
L’abnorme fortuna editoriale di questo personaggio è partita da un lavoro giovanile.
La sua tesi di laurea.
La sua tesi di laurea gli ha permesso di imparare un metodo di ricerca che non lo avrebbe più abbandonato.
Il primo lavoro di un certo spessore come la tesi di laurea, oh quello sì che può segnare uno spartiacque decisivo nella vita di una persona.
Quello che sostengo è che non è necessario essere dei geni per riuscire a scrivere una bella tesi. Conta decisamente di più un sistema di lavoro ben strutturato.
Nel corso di diversi anni ho analizzato diversi casi e la conclusione è sempre stata la medesima. E’ l’applicazione di un metodo che porta a sapere scrivere una tesi, non l’essere dei geni.
E questa è una verità in tutti i campi della vita.
Ti invito a guardare questo video di Michael Jordan.
Pensi che Jordan sia diventato una leggenda per il talento o per la sua dedizione?
Il talento serve, ma da solo non basta.
Jordan è diventato Jordan grazie a valori come fatica, sudore, dedizione, allenamento, metodo.
Lo stesso identico discorso vale per il lavoro intellettuale.
Imparare un metodo di lavoro efficiente, approfondito, stimolante è un processo che rimane con te anche negli anni successivi, dalla giovinezza alla vecchiaia.
Pensaci.
Qualsiasi tipo di lavoro andrai a fare, qualsiasi tipo di carriera avrai, qualsiasi percorso di crescita affronterai, sarai sostenuto da un super potere.
- La capacità di esprimere concetti articolati.
- Di esprimere con convinzione la propria posizione.
- Di accrescere il proprio sapere con una ricerca approfondita.
- La consapevolezza di conoscere con sicurezza un argomento.
- La gioia di sapersi muovere in una discussione.
Trust the process è un’espressione inglese, che letteralmente significa abbi fiducia nel processo.
Senza un solido metodo di lavoro, anche il nostro intellettuale di cui sopra non avrebbe fatto molta strada.
Qui però subentra un problema.
Vedo che molti studenti si rivolgono a servizi assurdi, che scrivono la tesi al posto dello studente dietro un pagamento.
Evidentemente c’è una domanda da parte degli studenti di maggior chiarezza proprio su come si fa una tesi di laurea.
Questa domanda viene soddisfatta da tutta una serie di agenzie di “consulenza” tesi, quando la verità è che basta pagare e si ottiene una tesi pronta.
L’esigenza da parte degli studenti di avere maggiori approfondimenti su come si scrive una tesi però resta lì, intatta in tutta la sua drammaticità.
Nessuno all’università gli ha mai parlato di metodologia di ricerca, argomentazione, scrittura creativa, etc.
Tuttavia rivolgersi a questi servizi di scrittura tesi (o addirittura farla scrivere alla intelligenza artificiale), non risolve il problema per gli studenti, anzi lo acuisce.
Certo, uno si trova risolto il problema di scrivere la tesi. La consegna bella rilegata in segreteria e buonanotte, evviva il giorno di laurea.
Ma nel frattempo lo studente non ha imparato nulla di interessante, non ha fatto passi in avanti, non ha imparato un solido metodo di lavoro.
E in fondo il suo inconscio gli sta dicendo “hai dovuto farti fare la tesi, sei un buono a nulla!”
No, le cose possono andare diversamente.
Si può imparare a scrivere una tesi, apprendere un metodo di lavoro e sentirsi anche un pizzico orgogliosi di se stessi, senza farsi scrivere la tesi da altri.
Se sei in procinto di scrivere una tesi, il mio consiglio è quello di cogliere questa occasione per imparare davvero come si fa a decollare.
Nella vita di una persona non ci saranno poi tante altre occasioni. A meno che non abbia grossi motivi per rifare un’altra volta una tesi, come l’iscrizione a un master. O la decisione di prendere una seconda laurea. O di iscriversi a teologia una volta raggiunta la pensione (questo sono io… mmm facoltà di teologia, aspettami che arrivo!)
No, facilmente nel 95% dei casi la vita adulta non ti porterà più a confrontarti con una sfida così avvincente (e tremenda) come scrivere una tesi.
Ho lanciato un po’ di idee in questo articolo. Alcune idee anche provocatorie.
(Ma ci sta ogni tanto tentare di smuovere un po’ le acque nella vita tranquilla delle nostre università.)
Ad ogni modo c’è dell’altro.
Ho fatto un approfondimento su queste tematiche.
Questo approfondimento non è per tutti. E’ solo per quelli che intendono scrivere la loro tesi senza delegare il lavoro ad agenzie o intelligenze artificiali.
L’approfondimento è stato articolato in una serie composta da 3 email.
Ho distillato ciò che serve davvero per scrivere una tesi assolutamente approfondita e interessante.

Un saluto!
Leonardo Bugada
P.S.
Sto per rivelarti il nome dell’intellettuale della mia storia iniziale.
Se vuoi puoi tentare di indovinare un’ultima volta. Ti lascio qualche riga bianca. Poi avrai il nome.
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L’intellettuale della storia iniziale è il mitico Umberto Eco. Il libro che lo ha reso famoso in tutto il globo terracqueo è Il nome della rosa.
L’ho letto anche io.
Lo consiglio vivamente. Si tratta di un giallo storico. Una storia ambientata in un monastero medievale. Una serie di monaci morti ammazzati e un francescano (Shean Connery, ricordi la foto?) chiamato a indagare il caso.
E il titolo del libro?
Il nome della rosa…
Cosa significa questo titolo?
No. Il senso del titolo davvero non posso dirtelo. Sarebbe uno spoiler troppo grosso.
P.P.S.
“Fu come trovarsi in un vortice, in un maelström, e in basso apparve la terra. L’essere eterno mi si presentò in questo modo, aveva il carattere di questo fondo marino”.
Queste sono le parole con cui Emanuele Severino, probabilmente il più grande filosofo italiano del ‘900, ha commentato l’inizio del suo viaggio di scoperta.
La senti nelle sue parole la forza trascinante?
Quella trasmessa da Severino è un’esperienza intellettuale fondativa. Persino aurorale.
Una nuova nascita, quando paradossalmente uno ha già sul groppone 20/25 anni di vita.
Ecco, se fatto bene con alcuni criteri, la scrittura di una tesi può diventare un’epifania travolgente.